La tempête

16 FEBBRAIO 2018
Les Têtes de Bois

di William Shakespare
con Jean Bard, Mehdi Benabdelouhab, Valeria Emanuele
Regia, suono e luci Gabriel Bose

Dopo “Il Volpone” di Ben Jonson (2008), che esplorava la cupidità degli esseri umani, è con “La Tempête” (La Tempesta) di William Shakespeare che la compagnia Tetês de Bois affronta ancora una volta le Divine Tragedie del teatro elisabettiano.
La Tempête è in realtà una commedia amara che esplora il meccanismo del potere: fedele a se stesso, Shakespeare ci offre una pièce dove la verità degli uomini si legge attraverso un prisma deformante, con un sottile gioco di contraddizioni tra bestialità e innocenza, crudeltà e ingenuità, verità e tradimenti.
La Tempête è costruita attorno al personaggio di Prospero: protagonista della storia, quest'uomo spodestato dei suoi beni e esiliato sull'isola, assetato di vendetta, è, allo stesso tempo, colui che dirige gli avvenimenti. L’isola diviene il suo teatro, dove manipola gli elementi della natura alla maniera di un marionettista. Nel momento in cui “arriva” la burrasca, ognuno diverrà e vivrà la propria tempesta, e dovrà confrontarsi con i propri errori e le proprie contraddizioni.
Più che alla sua vendetta, è allo spettacolo del mondo, che Prospero ci convoca. Vero “teatro degli avvenimenti”, l'isola è, nel suo piccolo, un mondo dove si ripercorrono senza dubbi le passioni umane, la sete di potere, di vendetta, o semplicemente di libertà. Agli addolorati naufraghi su un'isola che credono deserta, priva di ogni traccia di civilizzazione, non spetta altro che riprodurre il mondo che conoscono e riproponendo a loro stessi gli istinti che li divorano.